giovedì 20 ottobre 2016

Da quale palpito vien la predica. Esercizi

                                    Una virtù mantenuta al prezzo
                                    di costumi troppo severi
                                    è un vizio imperdonabile
                                    Inés Itrè



Three Dancers, Mills College, 1929 Imogen Cunningham





















Anagrammi
Ascetico filare = Felice Casorati
Spia tropi Aristippo
Pio Apollo Paolo Poli 
Il nome della rosa = nel male loda riso
Idi di marzo = madri di ozi
Plagio = pigola
Metamorfosi: metaforismo e metà orfismo

Nuria Rial = unir l'aria   di Antonella Sbrilli





Anagrammi in versicoli
foglie morte
moglie forte
folgore mite

Erik(c) Satie
Ci sei arte?
Sì eretica
esercitai.

Vereconda luna,
ondula caverne,
ne vedrò la cuna?

Ofelia urlò:
«Oplepò oplepò»
e Polonio intese
«Polo ò le poppe».
  


Doppie letture artistiche
Da lì segan tini e botticelli
Parmi già Nino
Alè ardo, Alè ardi
Lai dà l'Aida laida
Merda d'artista di Piero Manzoni? Fontana De gas
Lotto nicciano: è terno ritorno?



Clerihew
Da oscuri e peregrini pozzi
Con la sua rabdomantica lenza
Pesca Marco Fulvio Barozzi
Estri di scienza e sapienza

(e chi ne dubitasse può cliccare qui)




Dubbi
Qual è il nome del cugino in salute di Pallade Atena? Pallade Lardo?
Abbiettori di coscienza: escort omovescovili?
Fratello sòla sorella luna?



Freschi di stampa
Le notti attiche di Tarcisio Aulogellio Bertone
Sinossi: l'atticismo, malattia infantile del tarcisiobertonismo


#fughe&rifugi

Ph. by Aris Messinis


















Bombe, abissi e un muro d'indecenza
contro la paura e l'innocenza



sabato 1 ottobre 2016

Alla svolta del vento





Alla svolta del vento è un verso bellissimo di Vittorio Sereni, indegnamente estorto per farne il titolo di questo smilzo libriccino di versi, perché, a raccolta finita, ho scoperto che in essa il vento vi correva e ricorreva più d’ogni altra cosa, indipendentemente da una consapevole intenzione.
Altro era il deliberato titolo iniziale, che tuttavia l’evidenza materiale dei testi ha senz’altro mandato in soffitta: capita, talora, che i libri si scelgano il titolo da soli.
La poesia, al di là dell’esaltazione e del disprezzo, in definitiva è solo un linguaggio tra i tanti, come la pittura, il cinema, la scultura, la musica, o per evitare esempi solo alti, la segnaletica stradale. Per i più scettici, volendo approssimarsi ad un grado zero di definizione, valgano le parole di J. L. Borges secondo cui «la forma tipografica del testo [dei versi] serve ad annunciare al lettore che ciò che l’aspetta è l’emozione poetica, non l’informazione o il ragionamento». Certo, altri han preteso, non senza ragione, che la poesia debba essere un «dire più dicente», ma i prodigi, si sa, accadono di rado.
Alla svolta del vento nasce dal desiderio di saggiare la materia sonora delle parole, nella ludica e vana illusione che l’armonia di suoni e ritmi possa generare visioni e sensi ulteriori, ancorché frammentari e fragili, né chiari né distinti del resto, ma nondimeno essenziali ad una comprensione del mondo che è già sapere senza essere ancora conoscenza.
Di qui una ricerca di rispecchiamenti tra significanti e significati per ripercorrere la via tra le parole e le cose, evitando il cupo periplo dell’ombelico, poiché lo sguardo negli specchi è pura perdita, mentre alle finestre c’è tutto lo stupore dell’esistenza, nel suo splendore e nel suo squallore.
Camillo Sbarbaro, gran birichino, scriveva in Fuochi fatui che la poesia è un altro vizio solitario. Eppure. Eppure ogni scrittura è, senza rimedio, appello incessante alla cerimonia della fruizione. Ecco perché, pur tra mille dubbi e timori non sopiti, si esce ora dall’ombra, senz’altro intento se non quello di rientrarvi, usando il breve interludio tra le due ombre per proporre ad altri, così e semplicemente, appena un gioco lieve incline al canto, tra storte sillabe e secche talora ed altre volte umide d’aria sorridente.
Il non voluminoso volumetto si compone di un proemio, La musa frugale, e cinque sezioni: Elegie, Dicerie, Personae, Partiture e Scritture. I testi proposti sono moderatamente brevi e brevissimi, salvo che il lettore non conti i silenzi, in verità necessari come l’ombra alla luce.
Il libriccino ha preso una compiuta forma in carta e dorso, grazie alle amorevoli e sapienti cure di Franco Chirico, che certamente lo avrebbe reso molto più bello senza le mie insensate resistenze ispirate alla presunta sobrietà di disadorni papiri e maleodoranti pergamene.
E insomma, nulla di che, ma se proprio vi capitasse tra le mani, buona lettura.


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Prima edizione: Settembre 2016
Pagine: 100
Edizione e progetto grafico: INGEGNI edizioni di Franco Chirico
Editore tecnico: Youcanprint
ISBN: 9788892626966

Edizione cartacea disponibile in tutti i bookstore online, in libreria invece occorre l’ordinazione.

Ebook (epub/mobi per Amazon, Kobo, Apple) disponibile dal 20 ottobre 2016 in tutti i principali store online italiani ed esteri.

Ma se vai di fretta clicca sul banner in alto a destra


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