giovedì 13 novembre 2014

Epentesiade

Il 25 gennaio 2014 veniva alla luce il post Specchio delle mie trame nel quale si dava conto del gioco enigmistico delle epèntesi che da qualche mese, con un'inclita brigata, si giocava allegramente su Twitter.
Nel corso dei mesi successivi, altri amici, accomunati da una perversa inclinazione al sadomasochismo enigmistico più efferato, si sono aggiunti, sia nella veste di solutori sia nella veste di autori, con effetti davvero eclatanti. Già l'inclita brigata annoverava menti finissime con smisurate capacità di calcolo, senonché i sopravvenuti erano dotati di virtù del tutto analogamente mostruose. Insomma s'adunava un eteroclito simposio pitagorico che autorevolmente presidiava ogni campo dello scibile fisico, metafisico e financo patafisico. Ne son seguite battaglie furibonde, trionfi memorabili, gesti eroici, primati mirabili: un'epopea che ha intasato le notifiche e talora tolto il sonno, pur tra viole e fiori.
A tener desto l'uzzolo perverso ho contribuito proponendo, con regolarità settimanale, epèntesi prefestive e festive agli scatenati giocatori che vi si avventavano facendole furiosamente a brani, affinché nessun enigma restasse inespugnato. D'altra parte esse si aggiungevano a quelle proposte da altri valorosissimi giocatori, tutte belle, alcune inarrivabili come i rifugi delle aquile, altre ingannatrici e lastricate di perfidia, con aumenti esterni vietatissimi o false sillabazioni. Ma quando infuria la sfida più cruenta, à la guerre comme à la guerre, ogni mezzo diventa lecito. Sicché di tutto abbiamo giocato, gioiosamente e selvaggiamente.
Ora che mi preme una pulsione di latenza, ovvero di fuga, com'è nella mia ventosa natura, dacché ogni cosa nasce e muore del resto, sento tuttavia il bisogno di trattenere almeno l'odore di quei ludi appassionati, condivisi con tante persone davvero straordinarie. Trascrivo qui, pertanto, quelle mie epèntesi, non già perché abbiano in sé un qualche valore, ma così semplicemente a guisa di nudo chiodo cui appendere la bella memoria delle ore trascorse in mezzo ad una comunità folle, geniale, colta, raffinata e, in una parola, splendida. E se il chiodo ancor vi offende, diremo piuttosto a guisa d'una madeleine proustiana.
I miei tre lettori che non temendone il tormento, con inopinato ardimento, vorranno affrontare ora il cimento, quale premio, troveranno in calce le soluzioni. Per non smentire, nondimeno, una meritata fama di malvagità, ho provveduto ad accatastare debitamente le soluzioni, si capisce, alla rinfusa.


1
La disse 'l Sommo in su 'l lito di Chiassi
Ch'ogne dì torna ancora sui suoi passi
(6,7)

2
Di meraviglie sporadico porto
Ognor canta la gloria del risorto
(4,5)

3
Lo cantò Giacomin acerbo o frale
Ombra dell'antro che né val né cale
(4,5)

4
Horribile et orrido e pur luttuoso,
Aspro rovello d’infelice sposo
(4,5)

5
D'enigma amante o aedo fin de la pelota
Or l'ombelico frema e l'anche scuota
(4,5)

6 montaliana
Francesi inglesi ed altri tre l'han caro
Alza tra le bandier l'aroma amaro
(4,5)

7
In Messina fu testo lagrimato
Gorgo de' rari dal mantovan cantato
(4,5)

8
Deserto aprico gioia de' bambini
Stava con Pergolesi e pur Rossini
(4,5)

9
Di passo o di cavalleria mai vana
Tra Ipanema e Copacabana
(6,7)

10
Han collo stretto trasparente e lungo
Su per l'Aurelia in fronte al mar vi giungo
(5,6)

11
Fratello contadin sanguinolento
Insiem con gli altri tre fa gran spavento
(5,6)

12
Eunice solca il mar dell'armonia
Vetta di fresca e giovanil malia
(4,5)

13
L'opposto d'essa genera disagio
Per la più bella ha da venire maggio
(6,7)

14
Giove lo fu per purpuree note
Se greve infin t'abbatte e scuote
(4,5)

15
Val qual tensione per Platone e Omero
Ma non fuggirlo proprio sotto un pero
(4,5)

16
La sposa e l'ammazza un Walter spiccio:
Sotto ogni incanto cela un capriccio
(5,6)

17
Senza delizia è croce peggiore
Dal monte bianco viene la migliore
(4,5)

18
S'erge e rimira su derive e approdi
Di stelle notte e dì pagando godi
(6,7)

19
Celebre pugna del fumo e del vento
Derivato lemma del primo cimento
(5,6)

20
Di suoni puri e fraterni fremente
Quelle del viso non costano niente
(4,5)

21
Noiosa litania che manco ciurla
Viva o morta ma fu di Marco culla
(5,6)

22
Quel che fu leggendario ed agognato
Da folle grazia pare sollevato
(6,7)

23
Al borsalino dell'agrigentino
Falce e martello, canto e mandolino
(7,8)

24
L'altrui dissolutezza in capo porta
Gattara che non sa, nel guardo assorta
(4,5)

25
Di piccola virtù ridente e alata
Nero terror sebben un po' sbiancata
(3,4)

26
Per qualità apprezzate e per valore
Son per Francesco l'incarnato amore
(7,8)

27
Stava la strega santa nell'ardore
Come la poesia che presto muore
(7,8)

28
Disputarne è tutt'altro che elegante
Odiato da fanatico o furfante
(5,6)

29
Per pochi dì alacre officina
Tocco di grazia della parigina
(4,5)

30
Lo è qualcosa ch'incresce ed atterra
Urlo di gioia della grande guerra
(6,7)

31
Si mostra il labbro enfatico
Diversamente identico
(5,6)

32
Nessun d'astuzia qual preda la tolse
Mostro a più teste ch'Europa travolse
(5,6)


Veto/Vento, Atro/Altro, Nina/Ninfa, Ricca/Riccia, Pineta/Pianeta, Samo/Salmo, Mare/Madre, Saba/Samba, Contesa/Contessa, Alce/Alice, Alto/Alito, Fato/Fatto, Smile/Simile, Fiale/Finale, Pena/Penna, 7/8, Carica/Carioca, Baco/Basco, Caino/Canino, Vaso/Vasto, Mitico/Mistico, Parità/Partita, Gusto/Giusto, Tono-Tuono, Triste/Trieste, Albero/Albergo, Oca/Orca, Lagna/Laguna, Troia/Troika, Canne/Canone, Stimate/Stimmate, Bose/Borse