venerdì 31 ottobre 2014

La ballata di Reyhaneh
























Il 25 ottobre 2014, una ragazza iraniana, Reyḥāneh Jabbāri,
condannata per aver ucciso il suo stupratore,
è stata messa a morte per impiccagione
nei sotterranei della prigione di Gohardasht.
Alla madre Sholeh, e a tutti noi,
ora rimane solo l’amara memoria delle belle parole
della sua ultima lettera.



Datemi al vento perché via mi porti
onda di luce che fugge dai morti

Cara Sholeh che i miei sogni nutrivi
complice amica dei giorni festivi
Strozza le lacrime dei tuoi dolci occhi
serba soltanto i miei scarabocchi

Datemi al vento perché via mi porti
onda di luce che fugge dai morti

Nell'alba cruda di desolazione
i fili tagliano di un aquilone
Barbari preti d'un dio dissennato
orco malvagio di sangue assetato

Datemi al vento perché via mi porti
onda di luce che fugge dai morti

Voglio scalciare sul vostro buon cuore
morto oramai di stupido orrore
Meglio insepolto e fiero pendaglio
che prostituta del vostro serraglio

Datemi al vento che ora mi culla
sopra una nube sospesa sul nulla







Lumi, potete piangere di Giovanni Legrenzi 1626-1690

domenica 19 ottobre 2014

E lucean favelle. Esercizi


Ricordando Cecco Angiolieri che già in anagramma proclama:
«Caccio religione»

Uno strazio è una vita orba di vizio
O campione d'arte e sdegno
D'ogne grazia sempre pregno
Vibra in tua lira toscana
Corda pazza siciliana?

Alla donna di Cecco
Sia lodata la Becchina
Mite dolce bianca e fina
Che di Cecco ha pietade
E lo nutrica di biade
Ma lo batte pur con l'asce
Se frequenta le bagasce



Tmesi

Sulla sua tomba basterà il nome: Ben ito
Camillo Sbarbaro, Fuochi fatui (1940-1945)

Oggi alle 7:00: o gialle sette

Freudiano esempio: es empio

Permeo spie: per me ho spie

Oracoli d'Apollo: ora coli da pollo

Evita: è vita

Sciamano: sci a mano

Salambò: sa l'ambo

Odisseo non disse: o disse o non disse

Gustave Courbet condanna con fermezza le proteste delle piazze spagnole contro la mona archia



Neologissimi
per Franco Chirico

Portolano: codice di condotta dei lavoratori Fiat secondo Marchionne

Arrancare: cruento rito bucolico di arare con l'anca

Egro: malato e fiacco solo per certi versi

Onanismo: corrente filosofica contrapposta al dualismo

Bullone: scoscendimento plofondo e dilupato

OmBra: mantra braidese

Toplessia: coma vigile con forte dilatazione oculare per la panica scoperta delle tette



Apoftegmi

Non ti manca niente per essere infelice

Uomini e buoi son cornuti eroi

Ara il tuo nemico

Non fare promesse che puoi mantenere

In dubio pro epicureo



Anagrammi in versicoli

Marilyn Monroe
Non erra il mimo
L'inane mormori
Rime non morali

Perché tanto di stelle
che della notte presti
oltre plastiche tende
stelle di tanto perché

Solo et pensoso i più deserti campi
E oso sospiri come stupendi petali

Telemaco
Tace elmo,
Come tale
Cela, temo,
Età colme:
Teme calo
O c’è letam.

Duetto da L'incoronazione di Poppea di Claudio Monteverdi
Pur ti miro, pur ti godo: Umori troppo turgidi



Scampoli

Arbasinante: In Chiasso per un chiasso sordido un assurdo chiasso l'assordò

Cùpido incupì Cupìdo in cupi incubi

Tanto va la gatta ad Argo che ci lascia la steatopigia

E quei masochisti che ogni volta per lavarsi fanno un bagno? Muratori improvvisati!

Chi muore giace e chi vive si fa Aiace



Refusi

Ipnocchio

In Patatagonia di Laura P. Chatwin

Pacem in tetris


Bambino: nome comune di cosa
(Aldo F.)




E lucean favelle
Disse la stella ad altre sue comari:
Basta vicenda in questo buio mare
Vo per diporto alle Baleari

venerdì 3 ottobre 2014

Stillan e brillano

Esercizi in onore di Antonella Sbrilli

Sabato 27 settembre 2014, verso mezzanotte, esaurite le abluzioni abituali, con animo candido decisi di coricarmi di buonora per poter compiere lucidamente il settimanale esercizio spirituale che mi attendeva sornione sul comodino. Si trattava della lettura della rubrica Lessico & Nuvole che la prima firma dell'enigmistica italiana tiene su un supplemento settimanale dal nome robinsoniano, che nondimeno ricorda la passione di Cristo nostro signore, ma del resto affatto irripetibile, salvo i debiti riti apotropaici.
Con la consueta magistrale asciuttezza, la rubrica dava conto di anagrammi illuminanti, segnalando la personale passione dell'autore per gli anagrammi in verbis singulis, che con ogni evidenza rappresentano il culmine di quel perverso gioco.
E come dargli torto? L'anagramma è già di per sé un gioco terribile e beffardo perché, con una semplice permutazione di lettere, pretende di cavare un senso da un nome che un senso non è tenuto ad avere. Esso pertanto è una sfida all'insensatezza, donde tuttavia le menti più brillanti tornano vittoriose, riportandone trofei di incastrata e sapiente bellezza. Non è del resto da tacere che spesso la sfida anagrammatica reca frustrazioni sanguinose: avete presente i dispettosi scarti incoercibili?
Nondimeno, ero a metà dell'esercizio spirituale settimanale quando, squillino le trombe e rullino i tamburi, appare una speciale menzione per Antonella Sbrilli, quale autrice di anagrammi memorabili e titolare di un autentico capolavoro:
«Premoniziona» = Piero Manzoni.
Qui la lettura s'increspò in uno spasmo d'incontenibile estasi, precludendo alla palpebra ogni moto ulteriore. Proprio lei, la generosa e acutissima nostra compagna di giochi, dunque, riceveva un così autorevole riconoscimento! Mamma mia che gioia, ma senza alcuno stupore, avendo già sperimentato il suo vasto ingegno. Incontrovertibilmente. I miei sogni di quella notte furono illuminati dal riflesso radioso del suo meritato trionfo.
E tuttavia, alle prime luci dell'alba, intorno a mezzogiorno, mi colse l'urgenza di darne conto ai posteri, ossia ai miei tre lettori, sacrificando senz'altro esercizi anagrammatici in suo onore.
Non prima d'aver menzionato il suo ludo finora insuperato, consistente in una quadrupla crasi funambolica: Chopinauerbach, un superuomo sortito dalla mente di un dio maggiore al cui confronto perfino Zeus sembra uno zotico delinquente.
Da ultimo, mi piace ricordare che la festeggiata compagna di giochi è stata la musa della mia epèntesi forse più bella:
        Eunice solca il mar dell'armonia
        Vetta di fresca e giovanil malia
        (4,5)
È inutile dire che dell'epèntesi di Eunice la dedicataria fu anche la rapidissima solutrice.
Di seguito propongo gli esercizi in suo onore che metteranno il sigillo al mio disonore. Amen

In una parola
Digiunerò = Guido Reni
Documentale = Claude Monet
Predominanti = Piet Mondrian
Spopolabisca = Pablo Picasso
Oriniamo = Joan Miró (Il neologismo sognante «oniriamo», no?)
Saturabombe = Umberto Saba
Minimolecolari = Mario Monicelli

Narrativi
Nere gru: aerei stupori = Pierre-Auguste Renoir (sconveniente = “Esagererei un prurito”)
Arbitrò burle = Alberto Burri
Di lì fissi poppe = Filippo De Pisis
Oggidì corichi ore = Giorgio De Chirico
Dai, godimi a melone = Amedeo Modigliani
Fa cancri snob = Francis Bacon (dissento!)
Globi a calamo = Giacomo Balla
Rosai minori = Mario Sironi
Angeli neri in bronzo? = Gian Lorenzo Bernini (Antigrammatico)
S'amava oca o cigno = Giacomo Casanova
Addolora glicemia = Carlo Emilio Gadda
E dicon sacra isola? = Leonardo Sciascia
Dragaci o Musil = Claudio Magris
Sbranò elaborati = Alberto Arbasino
È criminale darla = Andrea Camilleri
Celiò mali minor = Mario Monicelli
Rendi felici fole = Federico Fellini
Nutrì fosca truffa = François Truffaut
Menti tiranno = Nanni Moretti

Antigramma
Acuì la funzion = Nunzio La Fauci
Telegramma (milanese)
Ghisa battezza freno = Stefano Bartezzaghi

Ad Antonella Sbrilli
Bella, non strillai,
Sballino tranelli,
Stillan e brillano.



Ps. Ps. Chiedo anticipatamente venia d'ogni eventuale errore sfuggito alla correzione. Inoltre, poiché non ho controllato alcunché, riconosco il copyright degli anagrammi presentati a chiunque ne rivendichi il possesso; del resto confesso di essermi avvalso di ogni mezzo lecito e illecito: carta penna e calamaio, matite e pizzini, motori anagrammatici, letture irriferibili, coltellini, pinzette, ricordi vaghi, lime asce e financo martelli, però, si capisce, colorati e belli.

Post scriptum del 4 ottobre 2014
A conferma, invero superflua, del suo gran talento, è giusto annotare che Antonella Sbrilli ha commentato gli esercizi in parola con un auto-anagramma che merita d'essere sottratto all'oblio, senz'altro: «Sibilla nell'antro».
Come volevasi dimostrare