lunedì 24 marzo 2014

Una nube sulle ventitré. Esercizi


Una lieta malfidenza, il piacere della canzonatura
sono segni della salute: ogni assolutezza è patologia.
Friedrich Nietzsche, Al di là del bene e del male

Tmesi e altre stravaganze

Blaise Pascalembour

Avvitamenti innatisti: Bullonato, Bullo nato

In delirio per Khatia Buniatishvili, pianista:
Or Georgia, Orge orgia

La bella morte: De cesso fallico


Stupefacentidioletti
Permettimi di dissentire, questa volta ha ragione Lucia Annunziata: l'apparenza in canna

Renzi vuole tagliare le tasse: dura protesta dei tassi


Metasemanticoemetàno
Vendesi collezione di autoritratti apocrifi di capre parlanti del celebre pittore làpone El Kan Kan

Finisce patta e patta. Una salamonica soluzione genitale?

Rauschwitz. Crasi anomala e rivelatrice: ogni Witz (storia spiritosa) era Raus (fuori) dal cieco e ottuso orrore di Auschwitz

A Macerata, ama cerata, a ma' c'è rata


Effimere passioni geolocalizzate
«Finché Orte non ci separi»


Letargie
Giuro sul pleroma di Plotino che tra Anima mundi e
Anima letti, solo la seconda ho adorato

Curioso Cupido, cuspidi con curiale cupidigia curi?


Caccia&Pesca in doppia lettura.
L’amo recondito
L’amo relatore
L’amo relegato
L’amo reticola.


Dantismi striscianti
Ver me si va stracco e collabente
Ver me si va ne l'etterno afrore
Ver me si va tra la sentina e il niente


Gnome gnocchea
Fimmina casta
intra 'na grasta.
Cantanti e vaviusi
rumpici l'ossa
e tinili 'nchiusi.




Biblioteca apocrifa renziana

I dolori del giovane Inwerther di Johann Matteo Goethe

La figlia del saputino Matteo Renzeevič Puškin

Il matteone rampante di Cosimo Piovasco di Renzì

Manoscritto trovato a Saràcozza di Jan Renziocki

Vavìa col vento di Margaretto Renzitchell

Egos e Priapo di Carlo Emiliomatteo Gaddaland

Molto fotte, incredibilmente micino
(Extremely fuck and Incredibly kitty)
di Jonathan Safran Renzoer

La vita inferiore di Alberto Matteo Moravavia

La marcia di Renzetzky di Joseph Rottho

Mordy Dick di Herman Renzville
(made in ‏@Ninninedda - Franco Chirico),
bello sì, ma che cognizione del dolore.

La Canzone di Re Enzi di G. Matteo Pascoli:
Ed ora i pigri bovi bianchi a terra
Mentre le pal colui a tutti serra



Anagrammi

“Virginia” è «vani giri»
ma "dearest Virginia" vale «rivesti randagie»

“Stephen Daedalus”, «Ha pena del sud est?»

Il Fatto del “Padellaro”: «Ardo palle»

"Perec au Moulin d'Andé": «Deducano lane impure»

"Enrico Letta": «Coli nettare» o «Lieto carnet»

"Alessia Marcuzzi", «Si sa, carezza muli»

L'ignobile “Arbeit macht frei”, «Brama rettifiche»:
ora e sempre.


Oh signora mia, che giornata di «madre»

Anagrammi a scarto di «Pagai»
Gaia + P
Pagi + A (circoscrizioni rurali romane)
A Pia + G
Agip + A
Paga + I


A Francesca Chiusaroli
colei che non teme mete

Era una notte buia e tempestosa
Ma con Francesca qual tua stella fissa
Sopr’ogni rotta vola odor di rosa

#Scritturebrevi
Son brezze lievi
Non son l’avere
Di quel che siete
Ma solo l’essere
Che mai avrete
Sol un aroma
Di sparsa chioma

venerdì 21 marzo 2014

Voci



Camminavo lungo le ferite
del Cretto di Burri a Gibellina,
in compagnia di voci belle sapienti e delicate.
Che giocavano a nascondersi,
fingendo di dileguarsi
per presto ritornare schiuse in un sorriso.
Ora con le vostre si confondono.


L’invisibile Thea

di Qwerty Uiopè


V’arrivai nella prima giovinezza
Nel via vai di un giorno di mercato
Delle donne era vaga la fierezza:
Bianchi denti e lo sguardo colorato.
Fu il deserto poi a dirmi sussurrando
Che la via si apre camminando

sabato 15 marzo 2014

A Qwerty Uiopè dalla sua donna

Madrigale* di Ines Ytrè


Colui che per sollazzo
Vago delira attorcigliati versi,
Ch’egli tien belli come cieli tersi,
Pare talora pazzo,
Talaltra scassa solamente il c.


*Maltusiano

martedì 11 marzo 2014

#lettocongusto di Alessandro Manzone

Adelchi, Atto III, Coro

1
Dai lardi mucosi, dai porri tra i denti,
Dai lombi, dell'arse fucine olezzanti,
Dai solchi bagnati di rosso licor,
Un volgo repente trangugia la pasta;
Infilza l'abbacchio dorato di crosta,
Per l’osso fin mostra crescente furor

2
Dai lardi succosi, che rollan involti,
Qual raggio di sole di brufoli folti,
Tralucon gli spiedi di fiera virtù;
Con code vaccine che destan li morti
Si pasce scordando i dolori degli orti
Le misere erbacce del tempo che fu.

3
S'aduna voglioso, ora al desco fumante,
di tordi e pernici, con passo vagante,
Fra tema e desire, rivuole magnar;
E adocchia e rimira rigonfia e confusa
La gran faraona di crapule musa
L’afferra coi brandi, laonde spanciar.

4
Ansanti li vedi, quai trepide fere,
Irsuti e satolli con pance di pere,
Cercare nel covo novel barbecue
E quivi, scoperta l'amata salsiccia,
Superbo turgore che al fuoco s'arriccia,
S’avventan bramosi con labbia a cucù.

5
Il forte ora mesce altro vino al nemico;
Compar di bagordi e adipico amico
L'un l’altro si reggon per non crollar giù.
Ricantan sollazzi tra lepidi lazzi,
Ma poi loro cul si fe’ lanciarazzi
Che come portento disperse lassù.

martedì 4 marzo 2014

Quattrotre

Ci sono tante onde
Quanti del tempo battiti,
Tra aspre e nude sponde
D’incanti e disincanti
Di sfatti e stanchi palpiti.

Ed io ancora divento,
Scossa randagia vana,
Un’ancora di vento
Che sosta e sviando vaga,
Poi vaga e sviando sosta.


Metro: settenari. Da una cellula lirica di Tommaso Landolfi,
La morte del re di Francia: «Ci sono tante onde per quanti sono i battiti del tempo».